Quello che faccio

Insegnare è l’attività che mi piace di più e forse anche quella che mi riesce meglio.

In realtà, però, la mia carriera è iniziata nella consulenza strategica: nel 1999 sono entrato in ValuePartners, che aveva da poco aperto l’ufficio a Roma ed iniziava a crescere. Ho lavorato qui fino al gennaio 2002 quando ho deciso che la mia vita professionale sarebbe dovuta proseguire nell’Università; è stata la scelta giusta. A parte due brevi parentesi come ‘assistente’ all’Università Federico II di Napoli ed alla Luiss, ho sempre vestito la maglia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: qui ho conseguito la laurea in Ingegneria Gestionale, poi il master in Ingegneria dell’Impresa e quindi il dottorato di ricerca. Sempre qui sono entrato come ricercatore universitario, nel 2015 sono diventato professore associato ed infine, nel 2018, ho conseguito l’abilitazione come professore ordinario.

Ho ininterrottamente insegnato fin dal periodo del dottorato: prima come professore a contratto, poi come professore aggregato ed infine in ruolo. Le mie materie ricadono nel dominio dell’Operations Management, un ambito di grandissimo interesse per l’industria da più di un centinaio di anni. Non nego però che esistano argomenti anche più stimolanti, su cui periodicamente sono chiamato a dire la mia. Tra questi, la comunicazione. “Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare” dice Watzlawick: l’insegnamento e la comunicazione sono concetti intrinsecamente legati ed ogni buon insegnante deve essere un ottimo comunicatore.

La carriera universitaria non è però solo insegnamento; è anche fatta di ricerca e collaborazioni con l’esterno: siccome ho lavorato con le aziende anche da prima dai tempi della consulenza, mi è sempre stato facile avviare progetti industriali legando accademia e mondo produttivo: con le aziende ho avviato progetti di ricerca e di consulenza, lanciato iniziative universitarie, organizzato workshop, panel di discussione e gruppi di lavoro, guidato la scrittura di articoli scientifici, norme e standard internazionali. Su queste ed altre attività collaboro con aziende di tutte le dimensioni, dalle più piccole alle multinazionali, italiane ed estere, in molti diversi settori; e se si unisce l’insegnamento con un universo di contatti con le aziende si ottiene un mix ideale per creare occasioni lavorative per gli studenti.

Dico sempre che per un periodo della mia vita “ero passato al lato oscuro della forza”: certamente il ruolo dell’analyst nelle società di consulenza è principalmente “lacrime e sangue” ma quell’esperienza non mi ha lasciato solo gli utilissimi esempi negativi da cui prendere le distanze. Ho anche imparato molto sull’interazione umana e professionale con i colleghi e con i clienti: per tutto quello che mi è rimasto dentro, su questo tema ho scritto una commedia che spero di riuscire a portare in scena a breve. In aggiunta, è proprio in quel periodo che mi sono guadagnato sul campo la cintura nera di Excel, e questo mi è stato utilissimo in tutti gli anni successivi. Anche nella creazione delle presentazioni in PowerPoint ho dovuto necessariamente sviluppare una certa sensibilità, tanto che ho sintetizzato alcuni essenziali consigli in questo documento, condiviso su slideshare.

Tra le più grandi gratificazioni di un insegnante, oltre alla riconoscenza dei propri allievi, c’è la soddisfazione di vederli progredire nella loro crescita personale e professionale: ad oggi, ho insegnato a più di 2000 studenti universitari; ho supportato, come relatore, oltre 200 tesisti ed una ventina di dottorandi di ricerca; ho avuto modo di esaminare, interagire e collaborare con i più brillanti studenti della scuola di ingegneria; molti di loro si sono affidati a me per essere instradati nella loro carriera, continuando a chiedermi consigli anche diversi anni dopo la laurea. Tutti questi ex studenti ricoprono ora posizioni di prestigio in aziende o hanno realizzato la loro vita con grande successo in altro modo. Alcuni di loro sono ancora in contatto con l’Università ed a loro volta si fanno promotori di nuove iniziative a beneficio dei loro colleghi più giovani, alimentando un circolo virtuoso che sono orgoglioso di mantenere in moto.

Informazioni più precise su quel che faccio si trovano sul web, ad esempio: