Renditi disponibile

Chi fa il bene ad un altro fa del bene anche a sé stesso. (Lucio Anneo Seneca)

La disponibilità che dimostriamo verso chi ci sta intorno, a qualunque livello, è un fattore chiave: in primis, la fondamentale disponibilità ad ascoltare, condividere e collaborare; ancora più apprezzata in ambito lavorativo è però la più rara disponibilità a chiarire, spiegare, insegnare. Una delle caratteristiche del vero professionista è infatti quella di non essere geloso della propria conoscenza. Anzi, non mostrare alcuna esitazione del condividerla e disseminarla ci fa essere apprezzati sopra tutti gli altri; la condivisione genera inoltre un clima positivo, che ha una benefica influenza anche sui noi stessi.

Diventa quindi importantissimo saper supportare i colleghi, soprattutto senza pretendere cose in cambio. Tale attitudine è apprezzata a qualsiasi livello ma, soprattutto, a livello manageriale, quando diventa sempre più complicato trovare tempo per ascoltare attivamente ogni persona. È invece qua che si nota chi è in grado di favorire un ambiente di lavoro collaborativo anziché competitivo e chi capisce che un piccolo problema per sé può essere un problema grande per gli altri.

Qualche consiglio

Se lo spirito del buon samaritano non è per natura dentro di te (…ciò che sarebbe preferibile…) ma sei esclusivamente concentrato sul tuo tornaconto, la condivisione dei concetti nel paragrafo soprastante potrebbe esserti stata difficile. Invece, devi radicare nel tuo cervello la convinzione che mostrarsi disponibili è, paradossalmente, utile più a te che agli altri: ovviamente, chi ti sta intorno beneficia del tuo aiuto; ma puoi stare certo che la cortesia prima o poi ti sarà restituita, cento volte di più.

Esistono decine di studi sull’attendibilità del meccanismo del contraccambio: mostrarsi disponibili è, per lo meno, un processo reciproco. Ancora una volta, per essere efficace devi porti nella mente di chi ti sta davanti: chiediti quale sarebbe, nel suo interesse, il tuo comportamento migliore e, se ti costa poco o nulla, attualo senza la minima esitazione. Spesso un picco sforzo da parte nostra comporta un enorme beneficio per gli altri, quindi non ha senso sottrarsi.

Se, invece, quel che ti è richiesto è davvero complicato o richiede un grande costo in termini di tempo e impegno, offriti comunque per dare una mano in un modo diverso, che tenga conto delle tue possibilità, non dimenticandoti di spiegare le motivazioni che ti impediscono di dare di più: le persone accettano di buon grado anche un diniego se gli viene giustificato il perché.

Ancora più apprezzabile sarà se offri il tuo aiuto, quando anche non ti viene espressamente richiesto: su tutte le volte che rivolgerai a qualcuno una domanda semplice come “vuoi una mano?”, probabilmente la risposta affermativa capiterà in un quinto dei casi ed, in questi, è molto probabile che lo sforzo che dovrai compiere sarà molto ridotto (…altrimenti ti avrebbero chiesto un sostegno esplicito…). Con un minimo di impegno dimostrerai a tutti che sei una persona disponibile e sempre pronta ad aiutare.

L’intervista doppia

In questa intervista doppia Magherita De Minicis e Alessio Giuiusa ci raccontano qualche esempio di come la loro attitudine a rendersi disponibili nei confronti degli altri li abbia aiutati nella loro carriera professionale.

Il parere dell’Accademia

Nella vita, nella professione come anche in natura, essere disponibili a valutare (senza per questo essere a disposizione) significa assumersi l’arbitrio di decidere se stazionare o rischiare di agire. La disponibilità illimitata non esiste. Per rendersi disponibile bisogna: pianificare le attività; conoscere e misurare le proprie possibilità; programmare (e perché no…. demandare alla disponibilità altrui) azioni nel rispetto delle priorità e vincoli; predire stati di sistema sfidando contingenze ed eventi; attrezzarsi per svolgere la funzione richiesta. L’essere disponibile non è un disarmo mapuò rendere poi quel che prometti allor‘”. – Prof. Fabio Fruggiero, Università della Basilicata

Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.