Sii energetico

L’energia e la persistenza conquistano tutte le cose. (Benjamin Franklin)

La “energia del fare”, spesso anche tradotta nel concetto di “forza”, è quella vitalità che ci spinge costantemente ad aumentare il nostro livello di ingaggio nell’organizzazione. Ci spinge ad ideare nuove attività, lanciare iniziative, assumere incarichi, nonostante tutto ciò non sia dovuto e non frenando davanti alla prospettiva che il sovraccarico lavorativo aumenterà.

Le persone energetiche sono un esempio di dedizione ed entusiasmo sul lavoro: sono infaticabili e si distinguono subito; molte volte anche in senso negativo, perché quando mancano di misura ed eleganza possono diventare goffe ed inopportune.

L’energia del fare è preziosa se combinata con la capacità di coinvolgere poiché genera una forza motrice che trascina l’intera organizzazione ma deve anche essere accompagnata da disponibilità e capacità di cooperare con i colleghi, per evitare che il comportamento energetico trascenda nel “one-man-show”.

Qualche consiglio

Se non sei una persona energetica di natura non ti sarà facile conquistare questa caratteristica, però puoi provarci: richiama i concetti di proattività e di propensione alla responsabilità e sii sempre il primo a muoverti; anticipa le esigenze e poniti lo scrupolo che la tua in-azione o il tuo ritardo possa generare un danno per qualcuno o per l’organizzazione nel suo complesso; dimostrati sempre pronto e preparato.

Ma soprattutto, lavora sodo. È incredibilmente evidente a chiunque quando qualcuno lavora duramente e si impegna. Non parlo solamente di conseguire risultati brillanti, parlo anche del dimostrare che li hai conseguiti mettendocela tutta, anche dal punto di vista temporale, lavorando in prima persona, mai sfruttando gli altri. Prendi motivazione dai successi ed impegnati al massimo per evitare gli insuccessi.

Esiste un giusto livello di stress – lo stress positivo o eustress – che stimola la nostra prestazione e non genera risvolti negativi: questo è il giusto livello che dovrai ricercare nell’ansia da prestazione perché è quello che – oltre a farti essere scrupoloso e coscienzioso su lavoro – ti garantirà anche la necessaria dose di vitalità. Diversamente, la totale assenza di stress non è un elemento apprezzato in ambito lavorativo, perché risulterai scarico di energia.

Se percepisci un troppo basso livello di ansia da prestazione e, conseguentemente, riconosci di essere spesso criticato per noncuranza, titubanza, in-azione o scarsa reattività, rifletti sul fatto che l’opinione sul tuo lavoro sarà trasferita sul tuo valore professionale e, spesso, sulla tua persona. Se hai il problema opposto… beh, professionalmente parlando sarai inappuntabile ma stai attendo a non lasciare che il tuo lavoro rubi tutto il tempo della tua vita a discapito di famiglia, affetti ed amici. Perché il rischio c’è.

L’intervista doppia

In questa intervista doppia Annamaria Pierro​ e Antonio Sacco​ mettono in atto un interessante ​confronto​ di due settori che hanno vissuto ben diversamente la pandemia​ COVID​-19: il settore del fashion​, che è stato negativamente impattato, ed il settore del bianco​, che ha vissuto uno dei suoi anni migliori. Annamaria ed Antonio raccontano come l’energia​ sia stata per loro determinante, pur vivendo lo stesso contesto in modi molto differenti.

Il parere dell’Accademia

Ciò che è importante dell’energia è che questa venga convogliata verso il giusto scopo. Impegnarsi per un obiettivo è molto più facile che impegnarsi in generale. Nelle organizzazioni, i singoli che vogliano essere energici devono anche considerare la sincronia delle loro energie, trovare un’armonia con il contesto. Quando i team si sincronizzano entrano in uno stato di ‘flow’, sono più performanti, produttivi e formano forti legami sociali al loro interno. Essere ‘in flow’ vuol dire trovarsi in uno stato di coinvolgimento puro, di pieno focus e di piacere nello svolgimento delle attività. Sincronizzare le energie fa emergere sistemi nuovi, permette di auto-organizzarsi, senza talvolta rendersene conto. Così come nel fenomeno della fisica quantistica chiamato ‘entanglement’, in cui due particelle cambiano simultaneamente le loro proprietà fisiche pur essendo separate, in teoria senza limiti di distanza. Nei nostri studi abbiamo trovato che, una volta ‘in flow’, due o più persone possono sincronizzare automaticamente i loro comportamenti, senza bisogno che vi siano interazioni locali.” – Prof. Andrea Fronzetti Colladon, Università degli Studi di Perugia

Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.